NUOVI ARTICOLI IN FONDO PAGINA DI VENERDI' 7 LUGLIO 2006

NELLO SDI UNA CORRENTE NAZIONALE PER IL PARTITO DEL SOCIALISMO

 

da il Domani del 05-07-2006

 

La Posizione di Luigi Rocca

<<Solleciterò la creazione

di “Per il Partito del Socialismo” >>

<< Visti i deludenti risultati elettorali e avendo già manifestato pubblicamente prima delle elezioni  la mia contrarietà all’unione con i Radicali per motivi di carattere politico, preso atto degli attuali contrasti tra il gruppo dirigente nazionale dello SDI e dei Radicali sollecito il gruppo dirigente dei Socialisti Democratici a prendere atto dell’ennesimo fallimento politico, preceduto da il Patto Segni, Dini, Il Girasole , l’Ulivo, e a porre quindi le proprie dimissioni>>. E’ quanto si legge in un comunicato a firma di Luigi Rocca del Direttivo regionale dello SDI-Calabria oltre che sindaco di Isola Capo Rizzato. <<Concorde con quanto sostenuto nei giorni scorsi da Daniele Delbene, Presidente della Costituente Pse- continua-, in merito alla necessità di aprire la questione socialdemocratica nella sinistra italiana in alternativa ad un generico partito democratico privo di valori e ideali ben definiti, sollecito lo SDI a divenire interlocutore di questo percorso politico di cui dovrebbe essere l’attore naturale.

In questi anni il gruppo dirigente ha voluto sottrarsi a questo compito perchè ritenuto, forse, troppo oneroso e rischioso per l’autoconservazione personale preferendo alleanze prive di significato politico, finalizzate esclusivamente al raggiungimento di una minima soglia elettorale che consentisse l’elezione del gruppo dirigente stesso. A questo proposito, - si legge a margine della note di Luigi Rocca - anche attraverso il contributo dei compagni dello SDI aderenti alla Costituente Nazionale PSE, nei prossimi giorni solleciterò la creazione di una corrente nazionale interna al Partito che si chiamerà “Per il Partito del Socialismo” e la convocazione di un congresso nazionale.>>

 

da Agenzia ADN Kronos del 04-07-2006

Rnp: Rocca, Da Sempre Contrario Ad Accordo Tra Sdi e Radicali 

   

Lamezia Terme, 4 lug . - (Adnkronos) - Il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Luigi Rocca, componete del direttivo regionale dello Sdi Calabria, invoca le dimissioni di Enrico Boselli, '''visti i deludenti risultati elettorali'' e sollecita ''la creazione di una corrente nazionale interna al Partito che si chiamera' 'Per il Partito del Socialismo' e la convocazione di un congresso nazionale''. (Prs-Gs-Adnkronos)

 

Da “Il Quotidiano della Calabria” 05-07-2006

 

Isola Capo R. Il dibattito nella Rnp

Rocca propone
 una nuova corrente

ISOLA CAPO RIZZUTO - «Anche attraverso il contributo dei compagni dello Sdi aderenti alla costituente nazionale Pse, nei prossimi giorni solleciterò la creazione di una corrente nazionale interna al Partito che si chiamerà "Per il Partito del Socialismo" e la convocazione di un congresso nazionale». Lo ha scritto in un comunicato di ieri il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Luigi Rocca. «Visti i deludenti risultati elettorali e avendo già manifestato pubblicamente prima delle elezioni la mia contrarietà all'unione con i Radicali per motivi di carattere politico, preso atto degli attuali contrasti tra il gruppo dirigente nazionale dello Sdi e dei Radicali ­ scrive Rocca ­ sollecito il gruppo dirigente dei Socialisti democratici a prendere atto dell'ennesimo fallimento politico, preceduto da il Patto Segni, Dini, Il Girasole , l'Ulivo, e a porre quindi le proprie dimissioni».
E «concorde con quanto sostenuto nei giorni scorsi da Daniele Delbene, presidente della costituente Pse, in merito alla necessità di aprire la questione socialdemocratica nella sinistra italiana in alternativa ad un generico partito democratico privo di valori e ideali ben definiti, sollecito lo Sdi a divenire interlocutore di questo percorso politico di cui dovrebbe essere l'attore naturale».
In un'altra nota di ieri Rocca «plaude all'iniziativa promossa da Salvatore Migale, sindaco di Cutro, che nei giorni scorsi ha proposto la convocazione di una riunione tra gli amministratori di alcuni comuni del comprensorio, per stipulare un patto di solidarietà e collaborazione». «Solo lavorando in sinergia tra di noi ­ scrive Rocca ­ sarà possibile portare a termine soluzioni rapide e incisive per il bene collettivo della popolazione e dell'intero territorio».
Tra le proposte da portare avanti, si evidenzia in particolare l'importanza dell'attuazione del progetto "Force.

 

da IL Riformista del 06-07-2006

Domani l'esecutivo dello Sdi, segnato da fibrillazioni interne 
contro il gruppo dirigente ed esterne contro i radicali

 

Mamma Del Turco, vuole una segreteria under 40

 

Il caso di Luigi Rocca 
Sindaco di Isola Capo Rizzuto

 

• da Il Riformista del 6 luglio 2006, pag. 6
 

di Carlo Puca

Si chiama Luigi Rocca, e ai più non dice niente, soprattutto a quelli che fanno politica a Ro ma. Nei suo piccolo, però, anche Rocca fa politica. Per la precisione, è il sindaco socialista di Isola Capo Rizzuto, un bel paese costiero e turistico in provincia di Crotone. Ebbene, un paio di giorni fa, incalzato com'era contro la Rosa nel pugno, il nostro non ce l’ha fatta piu. Ha preso carta e penna e ha scritto un comunicato in qualità di “componente del direttivo regionale dello Sdi calabria”. I suoi toni risultano perentori. Chiede “le dimissioni di Enrico Boselli visti i deludenti risultati elettorali”, pretende “la convocazione di un congresso nazionale”, sollecita “la creazione di una corrente nazionale interna al partito” in opposizione all'attuale gruppo dirigente dcl lo Sdi, autore - secondo il sindaco di Isola Capo Rizzuto – “dell'ennesimo fallimento politico: l'accordo con i radicali”.

 Naturalmente, Rocca non ha un gran peso nel partito. Conta nè più nè meno dei tanti amministratori di comuni minori che lo Sdi riesce ancora a conservare nonostante Tangentopoli. F pero sono proprio i Rocca, i tanti mini-cacicchi socialisti, a consentire alla nomenclatura romana di poter vantare un minimo di consenso elettorale sul territorio nazionale. Anzi, in particolare sono appena sei le regioni dove il partito di Enrico Boselli si afferma in maniera relativamente importante. In Lombardia, Toscana, Abruzzo e Puglia lo Sdi ha buoni riscontri elettorali. In Calabria e Campania i risultati sono invece ottimi. Guarda caso, da queste sei regioni, tranne forse la Lombardia, stanno partcndo i fendenti piu critici per l'alleanza con i radicali, anche da socialisti più pesati elettoralmente di Rocca.

 Una paio di esempi. Il consigliere regionale campano dello Sdi Felice Iossa, uno che a Napoli prende un sacco di voti, sostiene che «non ci sarà mai la possibilità di contaminare noi socialisti, da sempre bravi a sollevare le questioni che interessano la maggior parte degli italiani, con i radicali, che rappresentano un elite e quindi la minoranza». E ancora “Penso che i socialisti debbano riprendere la strada maestra che fu segnata dai congressi di Genova e Fiuggi, e battersi perché in Italia possa nascere un partito democratico e riformista”.

 Passiamo in Toscana. Qui il segretario regionale Pieraldo Ciucchi non esita a dire che “la crisi della Rosa nel pugno è figlia dell’esperienza di questi mesi, essendo finita per apparire una cosa totalmente radicale anche per la corresponsabilità del gruppo dirigente socialista, che si è reso latitante. Al di là di tutto, pero, “il primo male di cui soffre la Rosa è l'egemonismo, il protagonismo radicale che fornisce di sè una rappresentazione quasi padronale”.  Insomma, in vista dell'esecutivo nazionale convocato per domattina all’hotel Palatino di Roma, dal territorio non arriva una bellissima aria in direzione dei radicali, di Boselli e di gran parte del gruppo dirigente di San Lorenzo in Lucina. Per di più. s'annuncia dall'Aquila un Ottaviano Del Turco ancor piu combattivo, a maggior ragione dopo le dimissioni di Roberto Villetti da capogruppo della Rosa. Da sempre critico per l'alleanza con Marco Pannella, il governatore abruzzese è pronto a rilanciare il tema dell'unità socialista. Soprattutto sta pianificando una proposta dirompente per il gruppo dirigente dello Sdi, la seguente: costituire una cabina di regia composta di quattro, massimo cinque persone, che affianchino l'attuale segreteria. Una cabina, però, nella quale indicare esclusivamente i “migliori socialisti under 40, quelli che secondo il governatore dovrebbero prendere le redini del partito nel giro di un anno, in un congresso che sancirebbe il termine di una fase di transizione dal vecchio al nuovo. Poi sabato e domenica Del Turco potrebbe andarsene a Tivoli, al quarto congresso dei giovani dcllo Sdi, per godersi una scontata standing ovation.

 

DOCUMENTO DALLE REGIONI  06-07-2006

 

Dimissioni di Boselli e Corrente Nazionale

Dissidi anche dalle Direzioni Regionali dello SDI della Liguria , Toscana,Emilia Romagna, Molise

 

In merito all'attuale dibattito che imperversa nello Sdi - Rosa nel Pugno e sulle prospettive della sinistra italiana, sentiamo la necessità di esprimere alcune considerazioni. Siamo completamente in sintonia con quanto affermato da Daniele Delbene Presidente della Costituente Nazionale Pse in merito alla necessità di aprire la questione socialdemocratica nella sinistra Italiana, in alternativa ad un generico partito democratico dalle derive moderate, contribuendo così alla costruzione di un grande Partito del Socialismo che superi l'anomalia italiana rispetto agli altri paesi Europei dove la sinistra d'ispirazione socialista trova rappresentanza nell'internazionale socialista e nel PSE. In qualità di Dirigenti dello SDI, ritroviamo, in quanto affermato dal compagno Luigi Rocca della Direzione Regionale dello SDI Calabrese, la giusta rotta che i Socialisti Democratici devono perseguire: lo SDI deve divenire l'interlocutore naturale per maturare la questione socialista nella sinistra Italiana. Per fare questo,
l'attuale classe dirigente nazionale, responsabile di alleanze incoerenti e prive di un significativo progetto politico e dimostratesi tutte fallimentari, dovrebbe trarre le giuste considerazioni e porre le proprie dimissioni lasciando spazio ad una nuova classe dirigente di trentenni. Pertanto in sintonia con Delbene e con Rocca, convinti di esprimere il comune sentimento di migliaia di militanti dello SDI, ci faremo promotori della nascita della corrente nazionale, interna allo SDI ,  " Per il Partito del Socialismo" e solleciteremo da subito un congresso Nazionale .


FEDERICO PEZZOLI
Direzione Regionale SDI LIGURIA


ANDREA PANCALDI
Direzione Regionale SDI EMILIA ROMAGNA

STEFANO AMOROSO
Direzione Regionale SDI MOLISE

SANDRO D'AGOSTINO
Direzione Regionale SDI - TOSCANA

ALBERTO BIANCHI
Direzione Provinciale SDI Prato (Toscana )

DAL CORRIERE DELLA SERA  DEL 7-07-2006

Rosa, offensiva socialista: la guida vada agli under 40

 

Del Turco «lavora» sui nomi di sindaci e dirigenti locali sdi. Amato e la soglia del 3%: sì ai radicali, i diritti sono limitati.

Luigi Rocca, chiede le dimissioni di Boselli

• da Corriere della Sera del 7 luglio 2006, pag. 14

di Andrea Garibaldi

Dentro la crisi della Rosa nel pugno, crisi di crescita si dice, è il giorno dei giovani. Ma è anche il giorno dei giochi scoperti. Si riuniscono l'esecutivo dei Socialisti Democratici e la direzione nazionale dei Radicali. Restare assieme? I radicali sono più convinti, nella base socialista c'è maggiore scontento. Tutto questo in un momento di gioia: il ministro Amato ha dato ragione al partito sulla questione degli otto senatori non eletti a favore di altri candidati dell'Unione. Pannella ne aveva fatto oggetto dell'ultimo sciopero della fame. La risposta di Amato a un'interrogazione non cambierà le cose, la decisione finale spetta alla Giunta per le elezioni del Senato ma, dice Daniele Capezzone, « il parere di un così fine giurista è importante e decisivo». La Rosa nel Pugno ha perso gli otto senatori perché sono stati cancellati i partiti sotto il tre cento anche nelle Regioni in cui era scattato il premio di maggioranza. Ha detto Amato: «E' possibile che se fossi stato allora ministro dell'Interno avrei discusso con l'amministrazione questa interpretazione molto opinabile» perché si risolve «in limiti a diritti politici fondamentali» visto che qui «un limite all'elettorato passivo ha finito per essere imposto».

  Torniamo ai giovani. La proposta viene da Ottaviano Del Turco, presidente della regione Abruzzo. Vuole una «cabina di regia» che affianchi la segreteria dello Sdi, con i migliori under 40, classe dirigente del futuro prossimo. Gianluca Quadrana, 33 anni, segretario della Federazione giovanile socialista, è uno di questi giovani. Dice: «Questa del ricambio giovanile è la proposta dell'ultimo minuto...». Aggiunge che è d'accordo con il segretario Boselli quando parla di costruire una federazione tra socialisti e radicali: «Poi, occorre trovare un linguaggio comune per arrivare al partito unico». E questo linguaggio è «lo zapaterismo all'italiana»: diritti sociali, liberta economiche, flessibilità, diritti sindacali e poi pensioni, scuola, sanità e trasporti pubblici. In questo fine settimana Quadrana, consigliere comunale a Roma con oltre duemila preferenze, lascia la segreteria al suo vice Francesco Mosca, consigliere comunale a Genazzano, Comune dei Castelli Romani.

 Ecco, i giovani socialisti del futuro vanno cercati soprattutto dentro i Comuni, perché è lì che si fanno le ossa. Così Tiziana Medici, consigliera a Polla, Salerno, esperta di bandi europei delle comunità montane e responsabile donne nella Fgsi o Federico Minghi, che gestisce alberghi e negozi in provincia di Siena e può diventare presidente dei giovani di Confindustria della zona. O, ancora, Luigi Rocca, 27 anni, sindaco, il più giovane d'Italia, a Isola Capo Rizzuto, Crotone, che ha chiesto le dimissioni di Boselli, visti i deludenti risultati elettorali e la convocazione di un congresso.

 «Benvenuto fra di noi, Ottaviano Del Turco! — dice Daniele Capezzone, segretario dei Radicali —. Questo rinnovamento giovanile noi lo mettiamo in atto da sempre. Io ho 33 anni, Marco Cappato 35. Rutelli divenne segretario radicale a 26 anni, Giovanni Negri lo stesso». E poi i neodeputati Marco Beltrandi, classe 1969 e Donatella Poretti, classe '68...  Oggi i due partiti che convivono nella Rosa si riuniscono separati per parlare l'uno dell'altro. All'esecutivo Sdi Boselli presenterà la proposta di una federazione con i radicali, in una linea di consolidamento della Rosa nel Pugno, con salvaguardia delle diversità. Ma il partito registra agitazioni. Alcuni segretari regionali vorrebbero ridiscutere a fondo l'accordo con i radicali. Quattro membri delle direzioni regionali di Liguria, Emilia, Toscana e Molise hanno chiesto le dimissioni del gruppo dirigente. I radicali, invece, rilanceranno una fusione dei due partiti. «Nessuna bicicletta, ma un nuovo soggetto» spiega Capezzone.

 

DAL RIFORMISTA  DEL 7-07-2006

La Cosa radical.-socialista è a un bivio 
La Rosa nel pugno teme il suo 7 luglio

Nello SDI s'ingrossa il gruppo degli anti-Boselliani 

 

Oggi è venerdì 7 luglio 2006, si festeggiano i santi Cirillo e Metodio, ricorre l'anniversario degli attentati di Londra e Ringo Starr compie 66 anni. Insomma, compleanno dell'ex Beatle a parte, non è che sia un giorno particolarmente allegro per la Grande Storia dell'umanità. Dal 2007 il 7 luglio potrebbe diventare commemorativo anche per un partito che la Storia, almeno quella italiana, doveva farla e che invece si trova a discutere sulla sua stessa sopravvivenza. Quel partito, naturalmente, è la Rosa nel pugno, simbolo della laica alleanza tra socialisti e radicali.

 

 Sono due gli appuntamenti in agenda oggi, organizzati in sedi separate (come poteva essere altrimenti?). I socialisti alle 10 e mezza riuniscono l'Esecutivo del partito all'hotel Palatino. I radicali rispondono con la Direzione alle 14,30, nella storica sede di largo Argentina. Tema centrale di entrambi gli appuntamenti è il rapporto degli uni con gli altri (e viceversa) dopo le dimissioni, per ora soltanto annunciate, di Roberto Villetti da presidente del gruppo rosapugnista alla Camera. Tanto per marcare ancor di più le differenze, l'Esecutivo Sdi è a porte chiuse, la Direzione viene invece trasmessa in diretta su Radio Radicale, che aveva chiesto a Enrico Boselli l'autorizzazione a trasmettere la riunione socialista. E invece no, perché i socialisti sono tradizionalisti, a differenza dei radicali, partito storicamente aperto a tutti. Insomma, pure su questo sì sono divisi. Diceva ieri Daniele Capezzone che «ciascuno deve poter ascoltare e giudicare, e a mio avviso anche la Rosa nel Pugno deve essere una sorta di casa di vetro».

 

 Anche la scelta degli orari non è casuale. I radicali intendono replicare nell'immediato alla relazione del segretario socialista. Il prepartita segnala un Boselli fortemente intenzionato a ribadire il suo “no” alla costituzione di una cabina di regia radical socialista che certificherebbe la centralità della Rosa nel pugno rispetto ai singoli partiti. Per Boselli è prematuro sciogliere le singole identità in un unico contenitore e proporrà un “patto federativo”, una mini Fed priva di un leader unico.

 

 Il segretario rischia così di esporsi a una doppia critica. La prima è interna allo Sdi, ed è prevedibile che arrivi da tutti quelli che l'alleanza con i radicali proprio non la concepiscono, a cominciare da Ottaviano Del Turco, promotore di un veloce ricambio della classe dirigente del partito. Poi c'è il gruppo di coloro che chiedono tout court le dimissioni di Boselli, gruppo che comincia a farsi consistente. Ieri una decina di dirigenti regionali e provinciali dello Sdi di varie parti d'italia hanno diffuso un documento con il quale ribadiscono a Boselli la richiesta di dimissioni già avanzata da altri nel partito, «per lasciare spazio ad una nuova classe dirigente di trentenni».

 

 Ma questo è nulla rispetto a quanto scateneranno (mediaticamente, s'intende) i radicali. Se l'offerta di Boselli resterà la mini Fed, il segretario radicale Daniele Capezzone risponderà con toni duri e perentori. Chiederà nuovamente di formare una segreteria radical socia lista della Rnp, ribadirà l'uti lità di una “Fiuggi 2”, come chiesto da Marco Pannella anche negli ultimi giorni. Insomma, ai radicali la bicicletta Sdi-Pr non interessa.

 

 Comunque, è possibile che non sì arrivi alla rottura totale, anche perchè resiste nel paese e nei due partiti l'idea che la Rnp possa ancora farcela. Ieri cento militanti piemontesi, tra socialisti e radicali, hanno chiesto ai loro leader di non abbandonare il progetto. Ma forse sono soltanto santi e poeti. Invece qui ci vorrebbe un navigatore, nel senso del timoniere.