" SPECIALE LETTERA" 
17 Settembre  2004  - da Stampare e distribuire -

 
Formica scrive a Borgoglio e Spano 
 
     

I Socialisti devono evitare di sbagliare in solitudine..

Cari Compagni,

intervengo con questa lettera, pur non essendo stato invitato al vostro Convegno, perché penso che i socialisti devono parlarsi per evitare di continuare a sbagliare in solitudine.

La discussione intorno all’uso eccessivo dell’arma referendaria per risolvere problemi politici complicati è ricorrente. Purtroppo essa scompare con la stessa rapidità con la quale si affaccia.

Vorrei intervenire su una iniziativa in corso per ridare solidità e concretezza alla soluzione di un problema reale: la debolezza del sistema elettorale vigente. 

Esso falsa il quadro della rappresentanza, senza garantire stabilità reale  di governo ed è inadatto ad introdurre riforme costituzionali di larga e lunga durata. La prova regina è fornita da coloro che, per aggirare l’ostacolo, propongono un’Assemblea Costituente eletta con il sistema proporzionale.

Per risolvere questioni complesse nella vita di una nazione, non si può fare ricorso al meccanismo surrettizio dell’istituto del referendum abrogativo. Non possiamo curare i mali attuali invocando la medesima medicina che provocò tale malanno (i referendum Segni-Occhetto).

Bisogna partire dalla realtà materiale nata  con i famigerati referendum del ‘90-’93.

Si volle dar vita alla seconda repubblica fondata su alcuni principi angolari:

-meno partiti più società civile;

-meno Stato più mercato;

-meno parlamento più governo;

-meno sindacato generale più rappresentanza di interessi.

Ci troviamo invece:

-meno società civile più lobby;

-meno mercato più Stato privato;

-meno democrazia più potere personale;

-meno coesione sociale più corporativismo.

Se l’analisi è questa, non possiamo pensare che l’annullamento del meccanismo tecnico che agevolò l’operazione politica “Seconda Repubblica” sia sufficiente a ricreare un ciclo virtuoso.

Dobbiamo guardare con interesse alla proposta dell’Assemblea Costituente. Con una avvertenza: se essa dovesse nascere senza un confronto ampio, sereno e veritiero sulle ragioni che hanno provocato la morte prematura della Seconda Repubblica, rifaremmo il doppione della Commissione D’Alema per la revisione della seconda parte della Costituzione. E fu un triste e penoso fallimento

Una Costituzione per la III Repubblica è la nuova frontiera politica dei socialisti.

L’Assemblea Costituente, quando diventerà esigenza non rinviabile, dovrà coesistere con un governo di garanzia e di tregua istituzionale.

Un anno è sufficiente, se le forze politiche hanno una chiara visione dei problemi nazionali.

Se, invece, le forze politiche sono esauste ed inaridite, le tecnicalità normative saranno un decotto che prolunga la degenza.

Fraterni saluti.

Rino Formica - Presidente Nazionale Socialismo è Libertà