“La situazione è drammatica, il doroteismo ha infettato tutti i
partiti” dice Rino Formica, ex ministro socialista uscito di scena
nel 1992 ma rimasto attento (e informatissimo) osservatore di cose
politiche. Secondo Formica tocca a Mattarella fermare le pulsioni
distruttive dei tre governi (in uno) che siedono contemporaneamente
a Palazzo Chigi. Meglio se con un messaggio alle camere. L’unica
salvezza per l’Italia, secondo Formica, è il programma di Ursula von
Der Leyen.
Sul
Corriere
di ieri Mieli si dice soddisfatto perché l’integrazione – così la
chiama – tra i due partiti al governo procede meglio del previsto.
Mi pare un esercizio di scarso interesse per l’opinione pubblica. Si
continua a tacere la verità.
Quale verità?
Dal 1993-94 al 2011 abbiamo assistito a una democrazia
dell’alternanza che ha funzionato grazie al meccanismo forzato delle
leggi elettorali. Dal 2011 al 2018 invece la nostra democrazia
fragile sperimenta solo governi di emergenza.
Per la verità, ciò che abbiamo sperimentato è piuttosto il
commissariamento da parte dell’Unione Europea.
Dal 2013 al 2018 i governi avrebbero dovuto utilizzare la tregua
offerta dal vincolo esterno per fare le riforme. Bisognava usare il
tempo per riportare le forze politiche sul terreno della democrazia
dell’alternanza e compiere quelle riforme costituzionali ed
economiche richieste dalla situazione del paese.
E invece?
E invece le riforme o sono riuscite male, come nel caso del
mostriciattolo della riforma costituzionale renziana, poi bocciata,
o sono state sterilizzate da chi gestiva partiti diventati
nomenclature, pessimi o per nulla interpreti degli umori sociali
profondi. Il prezzo sociale che abbiamo pagato è stato altissimo, in
termini di disoccupazione e blocchi salariali, e questo ha
rafforzato i partiti populisti.
Siamo al voto del 2018 e poi alla fine del governo M5s-Lega. E oggi?
La lezione è che avere due governi ciechi e zoppi in uno, come era
il governo gialloverde, è peggio dell’avere un governo solo cieco e
zoppo. Ma quando cade il Conte 1, quello che nasce continua ad
essere fondato sul cattivo principio dei due governi. È questo
l’elemento di continuità. E c’è un’aggravante.
Quale
sarebbe?
Quasi subito un terzo governo, quello di Renzi, è venuto ad
aggiungersi agli altri due. Oltretutto è il governo di chi non ha
nemmeno un voto nel paese.
E
secondo lei dove porta questa situazione?
A un aumento di conflittualità all’interno dei tre governi. Altro
che pacifico assorbimento di una forza in un’altra.
Non
è ancora chiaro quale sarebbe la verità da spiegare agli italiani.
M5s e Pd dovrebbero dire: questi anni sono stati anni
di vagabondaggio politico, anche e soprattutto per colpa nostra.
Andiamo al governo, ma non siamo in condizioni di poter riparare
oggi e forse per anni ciò che il nostro malgoverno ha prodotto nel
sistema e nelle regole di vita sociali ed economiche. Questo
dovrebbero dire. Solo così la sinistra, che ha governato dal 2013 al
2018, potrebbe superare... [CONTINUA
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