«Populismo, Craxi capì i rischi
ma commise tre gravi errori»

Intervista a Rino Formica su Il Mattino del 07-01-2020

A Rino Formica piacciono poco niente le liturgie degli anniversari,la retorica delle intitolazioni di strade, l'apposizione di lapidie targhe,insomma tutto quel cerimoniale che nasconde sempre «una scorciatoia semplificatrice e consolatoria — dice —buona a mettere a posto la coscienzae non a risolvere». Il novantaduenne ex ministro e storicodirigente del Psi, ai cui ideali è rimasto fedele presiedendo oggi il movimento «Socialismo è Libertà», perciò guarda al 19 gennaio, alla data cioè che sancirài 20 anni dalla morte di BettinoCraxi, con un certo sospetto e una sola aspettativa.

Quale?
«Che, a 20 anni dalla sua morte e a 30 dalla fine della Guerra fredda con la caduta del Muro di Berlino, ci possa essere un momento di riflessione seria su un protagonista di centrale importanza della storia della sinistra italiana con responsabilità elevate di governo e di direzione politica del Paese, per altro in una fase segnata da una crisi generale di sistema, dall'inizio degli anni'80 alla fine dei '90. Questa dovrebbe essere la vera  riflessione che andrebbe svolta,senza sbirciare dal buco della serratura sulla vicenda di Craxi.Sarebbe l'occasione utile per misurarsi con il quarantennio che va dal termine degli anni '40agli ultimi '80 in cui l'Italia èstato un luogo di frontiera. Anzi,di tre frontiere».

Quali?
«Quelle esterne Est-Ovest e Nord-Sud e l'interna con lo Stato Vaticano. Si è trattato di una condizione che imponeva vincoli, ma pure margini di discrezionalità. Veniva conservata la democrazia, mastando sul piede di guerra. Dal...CONTINUA CLICCA QUI
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