LAVORATORI ART.18 E NON, VA IMPEDITO L'ENNESIMO SCEMPIO SOCIALE

La fine della Sinistra italiana:
nelle mani di tecnocrati post-democristiani!

di Daniele Delbene

Il lavoro, inteso come mezzo per la ridistribuzione della ricchezza e per l’emancipazione sociale dell’uomo, rischia oggi di trasformarsi nell’ennesimo elemento di scontro sociale.

Certamente lo Statuto dei Lavoratori e l’Articolo 18 avrebbero bisogno di essere riformati, ma  contrariamente agli indirizzi di chi ha confuso il  “riformismo“ con il tecnocraticismo burocratico e moderato, la necessità non è quella di legalizzare due classi di lavoratori: “tutelati” e “sfruttati”.

La sfida fondamentale per una Sinistra moderna e consapevole deve essere, piuttosto, quella di  contribuire alla costruzione di una società in cui diritti e certezze siano riconosciuti anche a chi, oggi, non li ha. E nel nostro Paese sono tanti (anzi troppi) coloro che lavorano quasi senza diritti ( questo anche grazie a riforme realizzate da coalizioni di governo che si presentavano come portatrici delle istanze dei ceti più deboli - vedi “pacchetto Treu” ecc…).

Non si pone rimedio alle distorsioni di un’economia globale che spinge la competizione sul solo terreno della riduzione dei costi del lavoro, con politiche che tendono invece a normalizzare le grandi ingiustizie sociali presenti nel mondo.

Compito della politica, della Sinistra e di grandi organizzazioni politiche come l’Internazionale Socialista, è quello di contribuire alla costruzione di una società in cui i diritti degli uomini e dei lavoratori siano la normalità in tutto il mondo! Una società in cui una donna sia libera di mettere al mondo un figlio senza subire il ricatto del licenziamento. Una società dove i lavoratori non siano in concorrenza per essere il più possibile simili a degli automi, al fine di non venire sostituiti da chi risulta meno “umano” di loro.

I nuovi “blairiani“ in salsa italiana farebbero meglio a prendersi una pausa di riflessione per comprendere quale sia la società che vogliono perseguire e per avere l’onestà di togliersi, se non ne sono degni, la maglietta con i colori della Sinistra italiana.

Forse, oltre alla mancanza di visione e cultura politica, si iniziano ad intravedere anche gli effetti prossimi della “privatizzazione” del sistema di finanziamento dei partiti politici: ricevere soldi da grandi colossi economici (chi paga comanda…) in cambio di provvedimenti che, tra le altre cose, legittimino una maggiore possibilità di “ricatto” sui lavoratori.

Non solo i lavoratori “vecchi” e “nuovi”, i padri e i figli, ma anche quel che rimane delle organizzazioni politiche e sociali che hanno animato la Sinistra italiana nel nostro Paese, hanno il dovere di vigilare ed eventualmente mobilitarsi per scongiurare l’ennesimo scempio sociale!

La mancanza di visione e cultura politica di buona parte della classe dirigente del nostro Paese e  la progressiva  scomparsa di una moderna Sinistra organizzata pone con ancora più urgenza la necessità di costruire una grande forza del Socialismo italiano!

Daniele Delbene