Prove di accordo in casa socialista
( Delbene alle primarie un candidato di area Socialista )
dall' Unità del (01/07/2005)
S’incontrano Boselli e De Michelis, poi Craxi e Fassino,
Bertinotti e Mastella, paletti sulle primarie.
In attesa del vertice dell’11 Luglio che dovrebbe
sancire una intesa sulle regole, le primarie continuano a far discutere
il centrosinistra. Dopo l’interevento del portavoce di Romano Prodi
che ha stoppato i vari dubbi che circolano nell’unione e confermato la
data fissata per la consultazione ( 8 e 9 ottobre ), anche per Giulio
Santagata , responsabile della Fabbrica del programma creata dal
Professore , parla di primarie in una intervista ad Affaritaliani.it. E
non esclude che possano presentare qualche rischio per prodi : >>
Chi non risica non rosica. Tutti i cambiamenti sono contemporaneamente
un rischio e un’opportunità. Prodi è in una condizione in cui
poteva, teoricamente, evitare il rischio ma le primarie sono una grande
occasione di maturazione della democrazia italiana. Non si può
eternamente pensare di stare in un sistema bipolare maggioritario senza
evolvere nei modelli di decisione sulle candidature e sui sistemi di
investitura della leadership>>. Per questo, secondo Santagata, le
primarie dovrebbero essere << istituite e regolate per legge
>>. Detto questo, adesso sono su base << volontaristica>>
e presentano, appunto, qualche rischio. Cosa che Oliviero Di liberto, (
che ha accettato le primarie obtorto collo) continua a ripetere :
>>E’ una roba che rischia di indebolire Prodi e indebolire il
centrosinistra alla vigilia dello scontro con Berlusconi nel 2006 : mi
pare la classica sindrome di Tafazzi>>. Da parte sua , Fausto
Bertinotti, ribadisce che candidandosi alle primarie intende <<
parlare la lingua della sinistra>> e conta su una base di appoggio
più larga del Prc : << Se Prodi sarà eletto guiderà la
coalizione, se sarà eletto Bertinotti lo sarà lui>>. Il
segretario di Rifondazione vuole << dimostrare che l’Unione può
essere guidata da una persona di sinistra>>. E invita Di liberto a
votarlo. Respingendo, fra l’altro, fermamente la proposta di una lista
della sinistra radicale nel proporzionale ( comprensiva di Pdci e Verdi
) : << Io mi candido, se Di liberto mi vota lo fa perchè
condivide i miei obiettivi e non perchè pensa che così si possa fare
una lista delle sinistre alternative insieme>>. Se Bertinotti
guarda all’area radicale , Clemente Mastella coltiva quella di centro
:<< Confermo di essere candidato e, dico di più, chiederò parità
di condizioni a cominciare da Prodi. Al quale pongo subito due
condizioni : parcondicio nella comunicazione televisiva e presenza di
uno scrutatore per ogni partito in ciascun seggio>>. Aggiunge il
segretario del Campanile : << Noi siamo leali. Se Bertinotti
vincesse le primarie ne prenderò atto, farò il cardinale del nuovo
papa>>. Anche nell’area socialista le varie anime della diaspora
si stanno riorganizzando. Dall’incontro fra Gianni De Michelis , Nuovo
Psi, e Enrico Boselli, Sdi, è arrivato ieri << un segnale verde a
metà>>. Insomma , il discorso è iniziato. De Michelis e Bobo
Craxi hanno incontrato anche il segretario diessino Piero Fassino. Tema
di fondo, l’unità socialista e la possibilità di una lista che
riunisca sotto il simbolo del Pse i due partiti socialisti. Anche i Ds,
spiegano a via Nazionale , ritengono che questa prospettiva sia utile
all’Unione e cercano di favorirla. In questo quadro c’è chi pensa (
Daniele Delbene, presidente della Costituente Pse ) che sarebbe
opportuna una candidatura di area socialista alle primarie. E nel
dibattito di inserisce la voce di Antonio Di Pietro ( << A questo
punto alle primarie non intendo rinunciare >>) che chiede ai
leader del centrosinistra una chiara scelta di campo : a favore o contro
la decisione del sindaco di Milano di dedicare una targa commemorativa a
Bettino Craxi << proprio sotto l’ufficio che fù da lui
utilizzato per ricevere le tangenti della metropolitana milanese>>?.Anche
questo tema , secondo Di Pietro, dovrebbe essere oggetto di confronto
nelle primarie.
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