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Rasmussen e il provincialismo della Quercia / Il Riformista

Date: 26/10/2006
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Rasmussen e il provincialismo della Quercia ------- - di Emanuele Macaluso La visita del presidente del Partito socialista europeo, il danese Rasmussen, è stata usata dai Ds con provincialismo e con l'intento strumentale di mettere il bollo al Partito democratico alla vigilia del congresso. La ricerca affannosa di parole e parolette per dire e non dire che il Pse si trasforma in un'altra cosa o che resta quello che è, ma assorbe anche i centristi democratici, che in Europa vedono insieme Rutelli e Bayrou, ha provocato stizzite reazioni nella Margherita. Quando ai processi politici si vogliono sostituire formule burocratiche l'esito è scontato. Del resto basta leggere l'intervista di Rasmussen pubblicata ieri dall'“Unità” per capire tutto. Il presidente del Pse ricorda che «la famiglia socialista e socialdemocratica europea è già di fatto una forza politica di centrosinistra». E chiarisce che c'è «la possibilità di costruire un dialogo nuovo, forte e aperto tra l'Ulivo e la famiglia socialdemocratica europea». Tutto qui. Chi non è d'accordo sul fatto che la famiglia socialista si allarghi? Chi non è d'accordo che ci sia un dialogo forte tra essa e l'Ulivo e, lo dice Rasmussen, anche con i democratici americani? In quella famiglia, nessuno. Ma è questo il nodo da sciogliere?

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