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Rosa nel pugno, ora è crisi aperta / Il Gazzettino



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Rosa nel pugno, ora è crisi aperta ------------ Sulle nomine nelle commissioni parlamentari emergono le divisioni tra Radicali e socialisti dello Sdi. ---------------------- • da Il Gazzettino del 30 giugno 2006------------- di R.R.--------- “Aquesto punto, tutto si complica. Non nascondo che la divaricazione è forte": Roberto Villetti non minimizza. Il capogruppo della Rosa nel pugno alla Camera si è dimesso dopo una riunione-fiume convocata ieri sera per indicare i nomi scelti dal partito per le commissioni parlamentari. Una questione di fronte alla quale la Rosa è subito appassita: “I Radicali sostengono che ogni decisione del partito, anche questa, spetta alla segreteria. Io, invece, penso che bisogna salvaguardare l'autonomia del gruppo parlamentare", racconta il presidente dimissionario. Le due componenti della Rosa nel pugno - i radicali e i socialisti dello Sdi - si sono divisi sullo schema che Villetti aveva presentato: tre commissioni allo Sdi (Antimafia, Rifiuti, Affari regionali) e tre ai Radicali (Infanzia, semplificazione legislativa e Vigilanza Rai, per la quale era stato già indicato Marco Beltrandi). Come racconta chi ha partecipato, la frattura è diventata insanabile quando i "pannelliani", in testa Sergio D'Elia, hanno proposto che dovesse essere la segreteria a decidere, argomentando che l'organismo è da "circa un mese” che non si riunisce. A questo punto i socialisti, con Villetti in testa, hanno deciso che era arrivato il momento di porre in maniera forte la questione più ampia dei rapporti tra le due anime del partito. "Io continuo a pensare che l'idea della Rosa nel pugno è innovativa, ma ho sempre ammesso che Radicali e socialisti hanno due stili politici diversi", dice sempre Villetti. E aggiunge: "Il problema è che se si pensa di poter affermare solo uno dei due "modelli", il Rischio è quello di avere un partito bicefalo che Risponde a due teste e la divaricazione diventa insanabile". Villetti non fa nessun riferimento esplicito al forte disappunto che serpeggia tra i socialisti, in particolare per il comportamento di Marco Pannella. Ma un parlamentare dello Sdi racconta: ”C'è una tendenza eccessiva a guidare dall'esterno il partito, per non parlare del fatto che noi apprendiamo degli scioperi della fame o delle iniziative per salvare Saddam solo dai giornali. Da quando c'è la Rosa nel pugno, Pannella si muove come se nulla fosse cambiato, come se non ci fosse un nuovo soggetto politico che non dipende solo da una parte". Per i socialisti, a questo punto è da considerarsi saltata la segreteria della Rosa nel pugno convocata per domenica e tutto da definire l'appuntamento "Fiuggi 2”, il congresso fondativo della Rosa, in programma per metà luglio. Subito dopo le dimissioni di Villetti da capogruppo, alla Camera, della Rosa nel pugno, si sono immediatamente riuniti gli organi direttivi dell'Associazione Luca Coscioni e dei Radicali italiani, insieme con i membri radicali della segreteria nazionale della Rosa nel Pugno e del gruppo parlamentare. La componente radicale, si legge in una nota, ”conferma la sua assoluta fiducia nella Rosa nel Pugno, nelle sue ragioni ideali e politiche, nel suo progetto. L'attuale, finalmente evidente, sua crisi potrà e dovrà convertirsi rapidamente in una grande crisi di crescita. La decisione di Roberto Villetti costituisce un serio contributo in tal senso. Di questo la Rosa nel Pugno deve essergli riconoscente". Per ora, il gruppo parlamentare sarà guidato dal vicepresidente Lanfranco Turci, "fino alle decisioni degli organi statutaRI della Rosa nel pugno”.

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