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Calabria:N.Psi: frattura con i vertici nazionali / Quotiodiano della Calabria

Date: 05/05/2005
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N.Psi: frattura con i vertici nazionali Poco socialismo e troppo Bossi BOVALINO - Patrizia Pelle componente del consiglio regionale del Nuovo Psi, a proposito di un commento apparso sul nostro giornale il 27 aprile dove è stato evidenziato «il comportamento verticistico assunto dal segretario nazionale del Nuovo Psi nella gestione della crisi governativa appena risolta» interviene, dopo «un'attenta e seria riflessione» per chiarire le posizioni assunte dal partito nonché quelle che dovrà assumere in una prossima riunione degli organismi regionali. Per Patrizia Pelle le determinazioni prese dal partito in sede nazionale «sia durante, che a conclusione della formazione del governo Berlusconi bis, non possono essere sicuramente apprezzate positivamente, in quanto adottate in completa discrasia con la linea politica del partito calabrese e contenenti, credo inavvertitamente, elementi di rottura all'interno dello stesso partito regionale». Per l'esponente politica regionale «l'atteggiamento coerente e responsabile tenuto dal senatore Franco Crinò merita un pubblico plauso, non perché ci fosse alcun dubbio sulla correttezza, linearità e lealtà politica dello stesso, ma perché in un'epoca ove esiste e persiste la transumanza politica ed impera solo il personalismo, l'arrivismo e la bramosia del potere a tutti i costi , ciò che dovrebbe rappresentare normalità, diventa eccezione peculiare». Franco Crino, per la Pelle, ha abnegato ogni egocentrismo (sino all'ultimo giorno era designato quale sottosegretario del Ministero ai Beni Culturali del governo Berlusconi Bis) a favore dell'Idea e del programma politico del partito regionale, (a differenza di quanto accaduto a seguito alle elezioni provinciali del 2001 nell'Amministrazione di Reggio Calabria) consentendo il rafforzamento e la continuità del progetto politico regionale senza sbavature che, altrimenti, avrebbero potuto comportare una grave «diminutio» alla sua attuazione. «Questo gesto oltre ad essere apprezzato da tutti i compagni calabresi - continua Patrizia Pelle - dovrebbe essere da prototipo al comportamento non solo di tutti i militanti, che a dire il vero siamo per la maggior parte formati alla negazione del personalismo a favore di un progetto più ampio di partito, ma, altresì, a tutti coloro che professano la politica, la quale deve essere svolta principalmente e tendenzialmente nell'interesse generale». Nel comunicato stampa, Patrizia Pelle polemizza con il segretario nazionale del Nuovo Psi il quale, a suo dire «ha forse troppo sottovalutato il progetto politico calabrese perseguito vigorosamente dal leader Zavettieri ed in cui è rientrata anche la sua elezione europea». Elezione, secondo la Pelle, che «non è avvenuta certamente per la sua pronuncia veneta, ma perché, rientrante in un mirato progetto progressista riformista libero da condizionamenti di sorta e, proprio perché mirato alla crescita del partito stesso, aveva ed ha l'obbligo politico di leggere e di riflettere su risultati e messaggi che provengono dall'elettorato calabrese. Il segretario, Gianni De Michelis, dovrebbe rappresentare il Meridione in Europa ed essere espressione di una linea meridionalistica in Italia, si è invece "acconciato" all'asse Berlusconi-Bossi confermato con il nuovo Governo». «Il comportamento tenuto dal Segretario Nazionale - tiene a precisare l'esponente regionale del partito socialista schierato con la Casa delle libertà - sarà sicuramente vagliato con attenzione, ma si ritiene già opportuno che gli organismi regionali e quelli nazionali, attraverso un congresso straordinario, esaminano l'opportunità di una modifica dell'organigramma nazionale idoneo a realizzare un programma politico a breve scadenza, che sia più coerente all'autonomia del nostro partito e tendente all'identità socialista».

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