SCENARIO-Le dritte dell'Ue a Berlusconi:
grande coalizione (senza Renzi)

Intervista a Rino Formica su il"Sussidiario.net" del 17-01-2018


Il voto italiano? Un "rischio politico" che incombe sull'Europa, secondo il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici. "L'Italia si prepara ad elezioni il cui esito è quanto mai indeciso. Quale maggioranza uscirà dal voto?" si è chiesto in conferenza stampa a Parigi il commissario socialista. Da un lato Moscovici ha ribadito la sua fiducia nella ripresa dell'Italia, dall'altro ha duramente criticato la proposta di Luigi di Maio di sfondare il tetto del 3 per cento nel rapporto deficit-Pil, definita "un controsenso assoluto", e ha ribadito il dogma dell'austerity: "ridurre il deficit significa combattere il debito e combattere il debito significa rilanciare la crescita". Secondo Rino Formica, classe 1927, ex ministro socialista e attentissimo osservatore della situazione italiana ed europea, la Ue è scesa in campo e il messaggio di Moscovici risponde ad una strategia precisa.

Formica, come accoglie le parole di Moscovici?
Ogni cittadino europeo ha il diritto di criticare ciò che avviene in Europa. Ho una sola osservazione: lo sfondamento del 3 per cento lo aveva già richiesto Renzi. Perché Moscovici a suo tempo non ha sollevato la questione?...>>>

Nel mirino c'è M5s.
Non voglio difendere M5s, ma se Moscovici voleva accusare i 5 Stelle e salvare Renzi avrebbe dovuto parlare da socialista europeo invece che da membro della Commissione. Ma non ha fatto questo

Non crede che alla fine il suo intervento finisca per essere un favore a Berlusconi? L'establishment europeo lo ha nuovamente sdoganato perché Renzi ha fallito.
L'operazione è più sottile. A Bruxelles vogliono ridimensionare M5s e favorire l'ipotesi di una grande coalizione post-voto. Soprattutto, ritengono che le coalizioni che entrano in campagna elettorale non saranno le stesse che ne usciranno dopo il 4 marzo. Se M5s è un fattore di instabilità, lo è anche nel centrodestra la Lega di Salvini. Attaccando Di Maio, Moscovici chiude le porte a Renzi, che aveva chiesto pure lui flessibilità, e introduce un fattore di rottura nella coalizione di centrodestra. 

In questi giorni, da Berlusconi a Grasso passando per M5s, si somolto no sentite tutte le promesse acchiappavoti possibili. Come vede questo inizio di campagna elettorale?
Fino a quando non saranno presentate le liste sentiremo solo parole in libertà. Dopo, invece, insieme ai candidati dovremmo intravedere qualcosa di più. Però non sono fiducioso.

Eppure promettere senza mantenere può costare caro, i politici dovrebbero saperlo.
Tutti i partiti fanno promesse mirabolanti perché ...[CONTINUA CLICCA QUI]

 
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