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di Rino Formica su l'Avanti!
online del 01-12-2020
Una battaglia socialista, che ha 50 anni
e non li dimostra. Sì, socialista perché la legge sul divorzio
approvata nel 1970, e poi sottoposta a referendum abrogativo il 12
maggio del 1974, con un trionfo dei divorzisti, porta come prima
firma quella di Loris Fortuna. I radicali crearono un movimento,
la Lid, utile e radicato sul territorio, molto incisivo, ma il
merito dell’approvazione delle legge é socialista. D’altronde una
proposta di legge sul divorzio già era stata presentata nel
lontanissimo 1901 da due deputati del Psi, gli onorevoli Berenini
di Fidenza e Borciani di Reggio Emilia. Nel periodo repubblicano
venne presentata una legge dall’on. Luigi Sansone. Ma fino alla
fine degli anni sessanta, anche per la delicatezza che questo tema
determinava nel rapporto di collaborazione tra Dc e Psi,
l’argomento fu messo a parte. Ci volle la forza e il coraggio di
un socialista autonomista e un po’ anarchico come Loris Fortuna a
riproporre l’argomento e la sua legge, firmata anche dal liberale
Baslini, divenne legge dello stato. Questo atto colmava una
distanza abissale tra l’Italia e gli altri paesi europei e apriva
una delle migliori stagioni socialiste, quella caratterizzata
dalle lotte per i diritti civili, tutte vinte, dopo il divorzio
quella sulla legalizzazione dell’aborto, quella sull’obiezione di
coscienza che poi si legano a quelle più recenti sul fine vita e
sulle coppie di fatto....[CONTINUA
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