Scherzare con i meccanismi di garanzia democratica è pericoloso ed imprevedibile

Lettera di Rino Formica a Il Foglio (05-03-13)

 Caro Direttore,

Art. 67 della Costituzione:

“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

E’ questo l’articolo più violato della Costituzione formale.

La Costituzione materiale sostituì la norma con la disciplina di partito. Tutti i partiti dall’estrema destra all’estrema sinistra imposero agli eletti negli istituti  di rappresentanza un comportamento coerente alle decisioni assunte negli organi di partito.

Alla disciplina del centralismo democratico furono piegati anche i regolamenti degli organi consiliari e  parlamentari.

Nella prima stagione repubblicana il principio di caserma fu aggirato con il voto segreto e con i  franchi tiratori.

Nell’ultimo ventennio il  nomadismo politico con il vorticoso spostamento degli eletti da un partito ad un altro, ha messo in  risalto l’ aspetto  trasformistico insito  nella versione perversa dell’art.67.

Grillo oggi vorrebbe imporre il vincolo di mandato e  l’abolizione della libertà di voto.

Ma lo stesso Grillo chiede la fine dei partiti.

A questo punto c’è da chiedersi se abbiamo superato la soglia della disciplina di partito per entrare nel controverso terreno della disciplina al Capo.

Scherzare con i meccanismi di garanzia  democratica è pericoloso ed imprevedibile.

Meglio parlarne subito!

Fraterni saluti, 

Rino Formica